IL CENTRO STORICO DI VALDAGNO

Gli edifici e le ville storiche

Quello di Valdagno è forse l’unico “vero” centro storico della vallata dell’Agno.  Situato su un rilievo alla destra del torrente Agno, è stato matrice dell’intera Valdagno moderna. Gode infatti di una posizione strategica nel contesto della città e di essa costituisce anche ora il principale centro organizzatore. (foto di Bruno Vendramin)

PALAZZO NANTI

Fu edificato, su progetto attribuito all’architetto Carlo Borella, nella seconda metà del XVII secolo.
Il prospetto principale dell’edificio si colloca lungo Corso Italia di fronte al palazzzo settecentesco dei Festari.
Si compone di due parti: quella maggiore, simmetrica rispetto al lungo poggiolo in pietra di gusto barocco e quella minore caratterizzata dal vasto portone, con sovrastante finestra a balaustra, che immette al chiostro.

CAMPANILE E DUOMO DI SAN CLEMENTE

Il Campanile

Il campanile fu innalzato tra il 1545 e il 1547, su disegno attribuito al “Magistro Marangon“, Agostino Righetto, di fatto abile carpentiere di origine valdagnese.
Il campanile del duomo valdagnese si presenta come una massiccia e ordinata struttura con stilemi riferibili al maturo manierismo.
Sul finire del Settecento è stata aggiunta la sopraelevazione costituia dalla seconda cella campanaria a pianta ottagonale e la cuspide in rame a forma di bulbo.

Il Duomo

Dedicato al patrono cittadino, il Duomo è stato edificato su progetto dell’architetto bassanese Giovanni Miazzi, tra il 1748 e il 1778. Per oltre quarant’anni è rimasto incompleto nella facciata, che è stata riprogettata, nel 1821, per essere ultimata dieci anni dopo, dal feltrino Luigi De Boni. È riconducibile ai modelli classici: sei gigantesce lesene corinze ne inquadrano l’intera superficie; sulla solida trabeazione poggia l’imponente timpano triangolare sul quale troneggiano tre sculture raffiguranti S. Clemente Papa, la Carità e la Speranza.

SANTA MARIA DELLE GRAZIE

Dal 1810 questo vasto edificio, in seguito al decreto napoleonico che imponeva la soppressione di ogni ordine monastico, è stato dimesso per qualsiasi forma di culto. Fino a quell’anno, a partire dal 1510, quindi per ben tre secoli, era stato un centro propulsore di vita francescana, convento di frati della stretta osservanza minoritica nonchè noviziato provinciale. La statua venerata “Madonna delle Grazie” che attualmente si trova nella prima cappella di destra, entrando nel Duomo di S. Clemente, faceva parte del vasto arredo sacro della chiesa conventuale.

PALAZZO CARLOTTO MANAROLLA

Il palazzo Carlotto-Manarolla, in via Garibaldi, sorge alla fine del 1600, come dimora della nobile famiglia Mastini, di cui conserva ancora lo stemma araldico (un mastino con una stella) su uno dei due portali presenti alle estremità della facciata. I capitelli hanno una caratteristica forma a diamante frequente nell’architettura valdagnese dei secoli passati. Il balconcino centrale ha un ricco traforo lapideo, che si ripete nell’atrio, nel parapetto della scala che sale al piano nobile. La facciata posteriore presenta due archi in corrispondenza ai portali anteriori e si affaccia sul giardino.

PALAZZO MUNICIPALE

Edificato intorno al 1853, su progetto attribuito a Luigi Saccardo, il palazzo si presenta in forma architettonica tardo-neoclassica.
Un colonnato dorico ritma il prospetto del porticato dell’intero edificio, che si sviluppa a forma angolare delimitando l’antistante piazza.
Sulla facciata rivolta a settentrione spicca un grande orologio a muro con cornice.

VILLA ZANUSO FONTANARI

Fu edificata nella seconda metà dell’Ottocento probabilmente su progetto del vicentino Antonio Caregaro Negrin. Si tratta di un’opera architettonica dal carattere tipicamente eclettico, con elementi desunti da forme rinascimentali e palladiane, in un insieme che rende la visione della facciata principale gradevole e armonica. Nel cortile merita attenzione anche la torreta belvedere a pianta circolare, addossata ad un severo edificio (adibito un tempo a magazzino e, al primo piano, a dormitorio per le lavoratrici della filanda), costruita con sassi a vista bianchi e mori, che si innalza attorcigliata da un’esile, elegante, scala esterna. Da notare anche la cancellata molto elaborata che circonda il giardino.

VILLA GAJANIGO BARBIERI

Fu progettata dall’architetto vicentino Carlo Barrera nel 1797. La sua ritardata costruzione, iniziata solo nel 1830, portò gli esecutori del progetto ad intervenire con alcuni vistosi ridimensionamenti contenutistici nella facciata principale, rivolta a mezzogiorno: nel prospetto originario, in corrispondenza delle 4 colonne ioniche al piano primo, era presente un’ampia loggia. Questa venne chiusa molto probabilmente alla fine dell’800, contribuendo a smorzare la purezza dell’aspetto neoclassico dell’intera facciata, che tuttavia, pur così rivisitata, mantiene una aristocrazia eleganza.

PALAZZO PEDONI

Di architetto sconosciuto rimane queso edificio della prima metà del XVIII secolo che fronteggia il Palazzo Municipale. Il restauro di un complesso preesistente fu commisionato da Lorenzo Pedoni a partire dal 1746. La facciata presenta significativi esempi architettonico-decorativi di ascendenza seicentesca. L’edificio è asimmetrico: dalla cornice in pietra estremamente semplificata, il portale di ingresso è spostato a destra; il ballatoio, sorretto da forti modiglioni con balaustra convessa che protegge l’ampia portafinestra finemente scorniciata. Il ballatoio e la teoria delle finestre, che si aprono ai lati, rivelano un gusto architettonico, di sapore barocco, con connotazioni tipicamente locali.

EX CASA DEL FASCIO

Ampio edificio, squadrato, ricoperto interamente da lastre di marmo rosato. L’impostazione delle facciate principali crea un effetto scenografico che riflette i canoni architettonici degli edifici pubblici fascisti. La sua edificazione risale agli anni ’30 del Novecento, utilizzando in parte strutture murarie delle vecchie scuole elementari. Nel salone d’ingresso sono collocati due altorilievi in pietra di notevoli dimensioni realizzati nel 1936 dallo scultore vicentino Giuseppe Zanetti, raffiguranti scene epiche sulle conquiste coloniali africane. Le figure, lineari, sintetiche e “futuriste”, sono prive del facile abbandono al naturalismo di maniera, dimostrandosi efficaci e lontane dalla banale retorica. Dal dopoguerra l’edificio è sede di uffici pubblici statali.

OSPEDALE VECCHIO DI SAN LORENZO

Il complesso di edifici ecclesiastici, utilizzato per dare ospitalità a pellegrini e poveri fino al 1453, fu ristrutturato a metà del 1800 e trasformato in ospedale su disegno di Giovanni Battista Festari. Il campanile, probabilmente attribuito al valdagnese Agostino Rivetto, fu costruito alla dine del 1500; nel 1881 fu sostituito il capolino con le attuali merlature. L’edificio ospedaliero è ingentilito, nel prospetto meridionale, da un luogo porticato con archi a tutto sesto poggianti su robusti pilastri; su questi si sovrappongono due oridni di colonnati dorici che, con le eleganti balaustre, formano i loggiati del primo e secondo piano. Attualmente l’edificio ospita parte degli edifici comunali.

CHIESA DI SAN GIUSEPPE

Questa piccola chiesa, conosciuta col nomignolo Cieseta delle moneghe, riveste più un’importanza storica che artistica, se si eccettuano i suoi tre altari in marmo policromo di pregevole fattura. Fu riedificata con ampliamento nel 1741 per volere delle monache capuccine che conducevano vita comunitaria, fin dal 1685, nel convento che sorgeva nell’attuale Piazza Roma. Con il decreto napoleonico, che imponeva la soppressione degli ordini religiosi conventuali, nella primavera del 1810, le monache abbandonarono per sempre chiesa e convento.

Palazzo Festari

Biblioteca Civica Villa Valle

Potrebbe interessarti anche…