La retribuzione media mensile di una donna delle pulizie in Italia varia considerevolmente in base a diversi fattori quali il settore di impiego, il tipo di contratto, la località e l’anzianità. I dati più aggiornati indicano che il guadagno lordo mensile oscilla generalmente tra 900 e 1.100 euro, con picchi che possono arrivare anche a 2.100 euro in contesti particolarmente favorevoli come grandi hotel nelle principali città turistiche durante l’alta stagione.
Le principali variabili che influenzano lo stipendio
La disparità salariale all’interno della categoria delle donne delle pulizie è riconducibile alla presenza di molteplici variabili:
- Settore di impiego: Nel settore alberghiero, in particolare nelle strutture di fascia alta o durante la stagione turistica, le retribuzioni sono tendenzialmente maggiori. Per esempio, la media tra le cameriere ai piani degli hotel va da circa 12.000 a 13.200 euro lordi all’anno, corrispondenti a circa 1.085 euro mensili, con punte mensili di 2.100 euro nei periodi di massima affluenza e in hotel di lusso.
- Aziende private, cooperative e uffici: Qui il salario annuo si muove tra 11.400 e 15.000 euro lordi, un intervallo che si traduce mediamente in 900-1.100 euro lordi al mese. Chi lavora su contratti part-time spesso cumula più incarichi per aumentare il reddito complessivo.
- Ambiti domestici privati: In case di famiglie, le tariffe orarie medie sono inferiori (circa 6-7 euro netti/ora) e un part-time raramente supera i 700-800 euro mensili, anche per la frequente carenza di contratti stabili e regolarizzati.
- Anzianità ed esperienza: Con almeno cinque anni di esperienza, il compenso può salire tra 1.152 e 1.709 euro lordi al mese, specialmente in realtà organizzate e in centri urbani di grandi dimensioni.
Retribuzione lorda e netta: differenze da considerare
Quando si considerano i dati sulle retribuzioni, è necessario distinguere tra stipendio lordo e stipendio netto. Circa un 25-30% dello stipendio lordo può essere trattenuto per contributi fiscali e previdenziali, quindi il netto in busta paga sarà sensibilmente inferiore rispetto alle cifre riportate. Esempio pratico: un lordo di 1.085 euro mensili diventa circa 750-800 euro netti dopo le tassazioni e i contributi sociali.
Un’altra componente importante è la presenza o meno di benefici aggiuntivi, come assicurazione sanitaria, permessi retribuiti o incentivi aziendali, che sono più comuni nelle aziende di grandi dimensioni e nelle cooperative rispetto alle piccole realtà familiari o ai contratti irregolari.
Orario di lavoro e tariffe orarie
Un ulteriore indicatore da considerare è la tariffa oraria. Secondo i dati aggiornati:
- La media oraria di una donna delle pulizie in Italia si aggira tra 6 e 9 euro netti all’ora, con il lordo che può variare da 5 a 15 euro/ora in base al contratto e all’esperienza.
- Nel settore alberghiero, la tariffa oraria si assesta intorno ai 6,40 euro lordi.
- Gli impieghi part-time sono molto diffusi, sia per necessità organizzative delle aziende, sia per scelta individuale, incidendo notevolmente sull’importo mensile dello stipendio.
Prospettive di crescita e differenze tra regioni
Le disparità territoriali rappresentano un aspetto chiave: le grandi città e le località turistiche (come Roma, Milano, Firenze, Venezia o le principali mete balneari) offrono solitamente stipendi più elevati rispetto alle province o ai piccoli centri. L’aumento della domanda stagionale in questi luoghi fa lievitare le paghe, soprattutto nei mesi estivi o durante eventi di grande richiamo.
Esistono inoltre lievi margini di crescita professionale anche per le donne delle pulizie. Con anni di esperienza o con specifiche responsabilità (supervisione del personale, gestione magazzino, controllo qualità), è possibile ambire a ruoli come quello di responsabile del servizio pulizie o cameriera ai piani senior, con compensi più alti rispetto alla media della categoria. Tuttavia, la progressione resta limitata rispetto ad altri settori.
Un lavoro fondamentale ma spesso sottovalutato
Il lavoro della donna delle pulizie è cruciale per garantire igiene, sicurezza e comfort in moltissimi ambiti, dal turismo agli uffici, dai luoghi pubblici alle abitazioni private. Nonostante la sua importanza sociale riconosciuta, questa professione continua purtroppo a essere tra le meno valorizzate in termini economici e a soffrire della parte sommersa del mercato del lavoro.
Un aspetto spesso trascurato riguarda la regolarità dei contratti. Chi può contare su un impiego stabile, in aziende o cooperative strutturate, beneficia non solo di uno stipendio regolare e di contributi previdenziali, ma anche di maggiore tutela in caso di malattia, infortunio o maternità. In molti casi, però, si registra ancora un ricorso ad accordi informali, soprattutto nelle pulizie domestiche e in alcune realtà del Sud Italia.
Il lavoro rientra nella categoria degli addetti alle pulizie e si basa spesso su contratti da lavoratore subordinato, regolamentati da specifici CCNL del settore terziario, multiservizi o domestico.
Chi desidera intraprendere questa professione deve quindi valutare attentamente il tipo di contratto, la presenza di garanzie e benefit, il numero di ore lavorate settimanalmente e la possibile cumulabilità di più incarichi per incrementare il reddito complessivo. La crescita dei servizi alla persona in Italia, inoltre, potrebbe offrire nei prossimi anni nuove opportunità con condizioni tendenzialmente migliorative, soprattutto nei grandi centri urbani e nel terziario avanzato.