A partire dal 2025, il prezzo dell’oro continua a essere uno degli indicatori centrali per gli investitori e i mercati mondiali, riflettendo le oscillazioni dovute a tensioni geopolitiche, cambi di politiche monetarie e, soprattutto, il ruolo attivo dei grandi acquirenti internazionali come la Cina. Molti osservatori si chiedono perché in alcuni periodi possa sembrare che il prezzo dell’oro sia più basso in Cina rispetto all’Europa, quali siano le cause e quali conseguenze può comportare questa apparente discrepanza tra i mercati.
Il prezzo dell’oro sui mercati globali: dinamiche di formazione
Il prezzo dell’oro si determina principalmente sui grandi mercati di riferimento mondiali, in particolare quello di Londra (London Bullion Market) e quello statunitense (COMEX). Questi mercati fissano la quotazione internazionale espressa generalmente in dollari USA per oncia troy, che funge da base per tutte le altre transazioni, a prescindere dal paese di acquisto.
Nonostante questa unità di riferimento internazionale, il prezzo effettivo in ciascun paese può differire per via di diversi fattori:
- Andamento dei tassi di cambio: Le fluttuazioni tra yuan, euro e dollaro impattano significativamente sul costo locale dell’oro.
- Politiche doganali e fiscali: Dazi, IVA, imposte sul valore aggiunto e altre tasse possono aggiungersi al valore spot internazionale.
- Domanda e offerta interna: Nei periodi di forte richiesta o di minori esportazioni/importazioni, il prezzo può discostarsi dal riferimento mondiale.
- Costi di trasporto e assicurazione: Il trasferimento fisico dell’oro comporta spese variabili che si possono riflettere sui prezzi finali.
La situazione nel 2025: prezzi in Europa e Cina
Nel 2025, secondo le quotazioni registrate presso il principale hub europeo di Londra, l’oro ha oscillato tra i 3.000 e 3.300 dollari l’oncia troy, con un massimo settimanale in euro vicino ai 2889 € per oncia. In Cina, i dati ufficiali e le analisi dei mercati interni mostrano che il prezzo dell’oro fisico – quello realmente acquistabile da privati e istituzioni nel Paese – si avvicina a questo valore globale, con scostamenti temporanei e logistici dovuti a dinamiche particolari proprie del mercato cinese.
In alcune fasi, e in particolare nei momenti di forte pressione internazionale o di rallentamenti sul fronte import/export, le cronache parlano della possibilità che in Cina l’oro venga scambiato a prezzi leggermente più bassi rispetto all’Europa o agli Stati Uniti. Tuttavia, questa differenza è spesso minima e temporanea, più legata a condizioni contingenti di domanda e offerta specifiche del mercato cinese che a una reale e duratura divergenza.
Le cause delle possibili divergenze di prezzo
Diversi fattori contribuiscono alle temporanee differenze tra i prezzi in Cina e in Europa:
- Politiche di acquisto della Banca Centrale cinese e degli investitori retail: Quando la Cina decide di aumentare significativamente le proprie riserve di oro, acquistando grandi quantità sul mercato internazionale o interno, si possono osservare delle oscillazioni nel prezzo locale, spesso con premium rispetto al tasso internazionale nei momenti di forte domanda, oppure occasioni di sconto in periodi di deflussi o vendite da parte degli ETF.
- Contingente di deflussi dagli ETF cinesi: Nel 2025, una situazione tipica vede importanti deflussi dagli Exchange Traded Funds sull’oro in Cina (prodotti finanziari che replicano il prezzo dell’oro e detengono lingotti fisici a collaterale): in questi momenti, alcuni investitori retail cinesi hanno preferito incassare profitti e spostare capitali sul mercato azionario, determinando un eccesso di offerta e quindi, temporaneamente, prezzi più bassi sul mercato interno.
- Controlli sulle esportazioni e sulle quote d’importazione: La Cina regola rigorosamente le quantità di oro fisico che possono essere importate o esportate, il che può limitare temporaneamente l’offerta interna o causare rallentamenti se la domanda supera improvvisamente l’offerta. In questi momenti di “strozzatura”, il prezzo dell’oro può addirittura essere più alto rispetto all’Europa.
- Stabilità e forza relativa delle valute: Se lo yuan cinese si apprezza rispetto al dollaro, il prezzo dell’oro denominato in yuan può risultare leggermente più basso, anche se il valore internazionale resta invariato.
Conseguenze e interpretazioni del fenomeno
Quando si registra una differenza sensibile e duratura tra i prezzi del mercato cinese e quello europeo o statunitense, si assiste quasi sempre a una immediata azione di arbitraggio: i grandi operatori istituzionali acquistano l’oro dove costa meno e lo rivendono dove costa di più, finché la differenza non si annulla. Questo meccanismo permette di mantenere sostanzialmente allineati i prezzi internazionali dell’oro e garantisce che casi in cui il prezzo dell’oro in Cina sia “molto più basso” rispetto all’Europa siano perlopiù brevi eccezioni e non la norma.
Per il piccolo investitore o per chi acquista gioielleria e oro fisico nelle due aree, è bene ricordare che:
- Il prezzo dell’oro fisico al dettaglio in Cina include comunque sovrapprezzi (premium) e costi di produzione, esattamente come in Europa. Questi premi possono essere più alti in Cina durante periodi di alta domanda, oppure azzerarsi in periodi di deflusso e bassa richiesta.
- Eventuali sconti temporanei sul prezzo spot sono difficilmente accessibili al cliente finale, perché riservati agli operatori professionali con accesso diretto ai mercati all’ingrosso.
- Le differenze di prezzo al dettaglio sono di norma contenute e tendono a riallinearsi rapidamente.
In sintesi, il prezzo dell’oro non è strutturalmente “molto più basso” in Cina che in Europa: le rare differenze sono dovute a elementi contingenti o di breve periodo. Piuttosto, la Cina si conferma uno dei più importanti centri mondiali per la domanda di oro fisico, come documentato da numerose fonti economiche internazionali e approfondimenti sulla questione aurifera mondiale.
L’analisi degli ultimi mesi dimostra che forti oscillazioni della domanda cinese e la propensione degli investitori locali a “comprare i cali” fanno della Cina uno dei mercati più attivi e strategici per il metallo giallo, confermandone il ruolo centrale sia nelle riserve nazionali che nei trend di investimento retail internazionale.
Questa grande dinamicità influenza in modo diretto il panorama globale dell’oro, mantenendo un equilibrio costante tra i prezzi dei diversi continenti e rafforzando la funzione di riserva sicura di valore che da sempre contraddistingue questo metallo prezioso.