La preparazione del sapone artigianale richiede attenzione e precisione, soprattutto nella scelta e nell’uso della soda caustica. Questo ingrediente, il cui nome chimico corretto è idrossido di sodio (NaOH), è essenziale per la saponificazione, ovvero la reazione chimica che trasforma i grassi in sapone. Tuttavia, è fondamentale conoscere la tipologia corretta di soda da utilizzare, le sue caratteristiche e i possibili rischi legati a un impiego scorretto.
La soda giusta: idrossido di sodio puro al 100%
Per ottenere un sapone sicuro e di qualità, occorre impiegare esclusivamente soda caustica solida in scaglie o cristalli, pura al 100%. Questa forma è facilmente reperibile in molti supermercati e ferramenta; tuttavia, va assolutamente evitata la soda caustica liquida o quella contaminata da agenti pulenti, coloranti o profumi. L’utilizzo di una soda non pura può compromettere la reazione di saponificazione e rendere il prodotto finale pericoloso per la pelle e la salute.
Scegliere la soda idonea significa leggere attentamente le etichette e accertarsi che la confezione riporti chiaramente “idrossido di sodio 100%”, senza altre sostanze aggiunte. Solo così si può garantire che tutto l’idrossido venga consumato dalla reazione e non resti traccia di alcalinità nociva nel sapone maturato.
Perché non vanno usate altre “sode”
Non tutte le sostanze che comunemente vengono chiamate “soda” sono adatte alla preparazione domestica del sapone. Il termine “soda”, infatti, viene spesso impiegato in modo improprio per indicare anche soda solvay (carbonato di sodio) o bicarbonato di sodio. Entrambe queste molecole NON sono idonee alla saponificazione a freddo:
- Bicarbonato di sodio (NaHCO?): impiegato per la pulizia o la lievitazione, non ha potere saponificante adeguato e non permette di ottenere saponi solidi tradizionali. Può, al massimo, essere usato in minime quantità per la realizzazione di detergenti delicati, ma NON per il vero sapone solido.
- Soda Solvay (carbonato di sodio): sebbene sia anch’essa alcalina, non innesca la vera reazione di saponificazione tra grassi e idrossido di sodio. L’uso di questa sostanza comporta la produzione di un materiale granuloso, debole e non utilizzabile come sapone per la cura della persona.
Solo l’idrossido di sodio purissimo permette la completa trasformazione dei grassi vegetali o animali in sapone e glicerina, garantendo un prodotto efficace e dermatologicamente innocuo dopo l’adeguata stagionatura.
Sicurezza: precauzioni indispensabili nell’uso della soda caustica
L’idrossido di sodio solido è una sostanza estremamente corrosiva: il contatto diretto con pelle, occhi o vie respiratorie può causare ustioni chimiche anche gravi. Ecco le principali misure di sicurezza da adottare per un processo sicuro e privo di incidenti domestici:
- Indossare sempre guanti resistenti (meglio se lunghi fino all’avambraccio), occhiali a mascherina e possibilmente una mascherina FFP2 per evitare l’inalazione dei vapori.
- Proteggere la pelle con maniche lunghe, pantaloni e scarpe chiuse. Evitare assolutamente abiti leggeri o parti del corpo scoperte durante la manipolazione.
- Prediligere un ambiente ben ventilato, possibilmente lavorando all’aperto. Se in casa, aprire sempre porte e finestre.
- Utilizzare strumenti in acciaio inox, plastica rigida o vetro resistente al calore: la soda corrode molti metalli (alluminio, rame) e alcune plastiche leggere.
- Versare sempre la soda caustica nell’acqua e mai viceversa, mescolando con delicatezza per evitare schizzi e reazioni violente. Durante questa fase, la miscela si riscalda rapidamente, raggiungendo temperature elevate (anche oltre 85-90°C).
- Non respirare i vapori che si sviluppano e non avvicinarsi mai col viso al recipiente.
- Tenere lontani bambini, animali domestici e chiunque non sia coinvolto nella produzione.
In caso di fuoriuscite o contatti accidentali, sciacquare subito abbondantemente con acqua corrente e, in caso di sintomi gravi, consultare immediatamente un medico.
Procedimento di base per un sapone sicuro
Una volta scelta e pesata la soda caustica 100% pura, si può procedere alla realizzazione del sapone seguendo alcune regole fondamentali, valide soprattutto nel metodo a freddo:
- Pesare con precisione, con una bilancia elettronica, tutti gli ingredienti: oli/grassi, soda, acqua distillata (non usare acqua di rubinetto che può alterare i risultati).
- In un contenitore resistente al calore, versare l’acqua e, mescolando lentamente, aggiungere poco alla volta la soda caustica. Mai il contrario per evitare reazioni violente e pericolosi schizzi.
- Attendere che la temperatura della soluzione caustica scenda a circa 40-45°C: solo allora va incorporata agli oli precedentemente riscaldati alla stessa temperatura.
- Mescolare (con spatole o frullatore a immersione in plastica resistente) fino a ottenere la fase di “traccia”, in cui il composto si ispessisce e assume una consistenza cremosa.
- Aggiungere eventuali oli essenziali, coloranti o altre sostanze (solo alimentari o cosmetiche e mai industriali!) idonee all’uso cutaneo.
- Colare negli stampi e lasciare riposare coperto e protetto per 24-48 ore, poi sformare e lasciar maturare in ambiente asciutto e ventilato per almeno 4-6 settimane. Solo così la saponificazione si completa (sapone stagionato), garantendo un prodotto delicato e sicuro.
Alternative: fare il sapone senza soda caustica?
Se si cercano soluzioni che non implicano l’uso diretto di soda caustica, è possibile utilizzare la base di sapone già pronta (melt and pour) che non richiede alcuna manipolazione di sostanze caustiche, oppure scegliere metodi antichi a caldo con cenere di legna (liscivia) che però non offrono la stessa precisione chimica. Tuttavia, la vera saponificazione domestica sicura si effettua solo con idrossido di sodio puro gestito con estrema attenzione.
Rispettando tutte queste indicazioni sarà possibile ottenere un sapone artigianale efficace, sicuro e di alta qualità, evitando errori e rischi per la salute sia durante la lavorazione che nell’uso quotidiano del prodotto finito.