Affrontare una ristrutturazione implica una serie di scelte fondamentali, tra cui la selezione dell’architetto più adatto e la comprensione di come venga effettivamente calcolata la sua parcella. Sapere con precisione quali parametri incidono sul compenso di questo professionista è cruciale sia per non incorrere in sorprese sia per individuare margini concreti di risparmio.
I criteri reali che determinano la parcella di un architetto
Oggi non esistono più tariffe minime obbligatorie per gli architetti, dopo l’abolizione dei vecchi minimi tabellari. La definizione dell’onorario avviene quindi secondo libera contrattazione tra professionista e committente, pur restando alcuni criteri oggettivi alla base della stima.
La formula più diffusa tra gli addetti ai lavori per stimare il compenso professionale (CP) è:
CP = V × G × Q × P
- V = valore dell’opera (importo complessivo dei lavori da realizzare)
- G = grado di complessità dell’intervento
- Q = qualità della prestazione richiesta
- P = percentuale concordata con il cliente
Il valore dell’opera rappresenta la base su cui spesso si calcola la percentuale spettante all’architetto. Normalmente, per progetti di media entità come una ristrutturazione di interni, la parcella può variare tra il 7% e il 12% dell’importo dei lavori, anche se in casi particolari può scendere fino al 3-4%, ad esempio se il servizio richiesto è limitato e poco invasivo .
La percentuale dipende da molti fattori:
- Dimensione e tipologia della casa
- Complessità degli interventi richiesti
- Presenza o meno della Direzione Lavori
- Prestigio e notorietà dell’architetto
- Località geografica (nelle grandi città i costi possono salire)
Quali servizi sono inclusi (e quali sono extra nella parcella)
L’incarico dell’architetto per la ristrutturazione di una casa non si limita alla sola progettazione degli spazi interni. Un preventivo completo comprenderà tipicamente almeno due grandi voci:
- Progettazione architettonica: stesura delle soluzioni di layout, distribuzione degli spazi, scelta dei materiali e degli arredi
- Direzione dei lavori: sorveglianza continua sul cantiere, supervisione delle maestranze, rispetto dei tempi e del budget
A queste due macro-aree si possono aggiungere altri servizi accessori che impattano il computo finale:
- Relazione energetica e pratiche per l’attestato di prestazione energetica
- Accatastamento e pratiche catastali
- Coordinamento sicurezza in caso di più imprese coinvolte
- Assistenza nella scelta di materiali e finiture, con eventuali sopralluoghi presso i fornitori
- Gestione delle pratiche amministrative per permessi comunali
Questi extra possono essere calcolati su percentuale (inclusi nella percentuale generale) oppure con importi fissi, chiaramente esplicitati in preventivo .
Come ottenere il miglior preventivo e risparmiare sulla parcella
Chi intende ottimizzare le spese senza rinunciare alla qualità può adottare alcuni accorgimenti:
- Richiedere più preventivi dettagliati: confrontare offerte di diversi architetti permette di selezionare chi offre il miglior rapporto costi/servizi .
- Definire con precisione le proprie esigenze: maggiore è la chiarezza fin dalla fase preliminare, minori saranno le revisioni e gli extra richiesti in corso d’opera.
- Frazionare le attività: affidare al professionista solo ciò che davvero non è gestibile in autonomia (es: design, pratiche autorizzative, direzione lavori) lasciando a sé altre scelte (ad es. alcune forniture).
- Optare per soluzioni semplici e materiali standard: complessità e unicità di materiali o dettagli aumentano progetto e supervisione, gonfiando la parcella.
- Gestire direttamente alcune pratiche: talvolta, compilare autonomamente alcune pratiche minori (ove possibile) può alleggerire la voce “oneri tecnici”.
- Chiedere all’architetto di applicare una percentuale ridotta sui lavori più semplici o di concordare una parte della parcella a forfait.
È fondamentale stipulare sempre un contratto di incarico scritto, dove siano ben specificati i servizi inclusi, le tempistiche e la modalità di pagamento. La trasparenza, in questi casi, è la miglior arma contro le incomprensioni e i fuori budget.
Case study ed esempi pratici: a cosa fare attenzione
Se stai affrontando una ristrutturazione completa di un appartamento di circa 90 mq, il costo globale dei lavori può oscillare tra 40.000 e 60.000 euro, a seconda della profondità degli interventi . Applicando una parcella media del 8%, il costo per la prestazione dell’architetto sarà di circa 3.200-4.800 euro. Se, invece, hai bisogno solo della pratica CILA per eseguire alcuni lavori semplici, puoi prevedere una parcella minima di 500 euro; per pratiche più complesse e con direzione lavori, è necessario salire di alcune migliaia di euro.
La parcella di un architetto può dunque essere:
- una percentuale sull’ammontare complessivo dei lavori
- un importo fisso per singole prestazioni (ad esempio per pratiche semplici)
- una combinazione delle due modalità, frequente quando si prevedono servizi aggiuntivi o consulenze personalizzate
Tra gli aspetti più critici per il committente ci sono possibili voci extra non preventivate: accertati sempre che il preventivo sia esaustivo e che ogni servizio venga dettagliato, riducendo così l’incidenza degli imprevisti.
Infine, anche la reputazione dell’architetto può incidere: professionisti molto richiesti applicano percentuali più alte, mentre chi è agli inizi o lavora in zone a minor concorrenza può proporre tariffe più competitive. Contrasta sempre almeno due/tre proposte per tutelarti da prezzi fuori mercato.
In conclusione, conoscere i meccanismi con cui viene realmente formulata la parcella di un architetto consente di affrontare la ristrutturazione della casa con maggior consapevolezza, di evitare sorprese e di sfruttare ogni margine possibile per risparmiare, senza mai sacrificare la qualità del risultato finale.