Identificare se un albero è morto richiede attenzione ai dettagli e la conoscenza dei segnali che possono indicare la cessata vitalità. Spesso i sintomi compaiono gradualmente e possono essere confusi con semplici segni di stress o malattia. Tuttavia, alcuni indicatori visibili e alcuni trucchetti pratici suggeriti dagli esperti permettono di distinguere tra un albero sofferente e uno morto.
Segni esteriori evidenti della vita e della morte di un albero
Il primo controllo da effettuare è l’osservazione visiva del tronco, delle foglie e dei rami. Un albero morto tende a presentare rami secchi, chioma fortemente ridotta, assenza completa di foglie durante i periodi vegetativi o foglie appassite, macchiate o prive di colore durante il periodo stagionale in cui dovrebbero essere verdi e rigogliose. La perdita prematura delle foglie è uno dei segnali da non sottovalutare, così come la totale assenza di fiori e frutti in stagioni idonee alla loro produzione.
Nei casi più gravi si osservano:
In presenza di radici esposte o danni alla base dell’albero si consiglia di effettuare un controllo ancora più approfondito per valutare la salute generale dell’albero.
Il trucco dell’esperto: dai controlli visivi alla prova della vitalità
Uno dei trucchi più utilizzati dagli esperti per capire se un albero è ancora vivo consiste nel test del ramo. Si prende un piccolo rametto dalla pianta e lo si incide leggermente. Se il tessuto sottostante appare di colore verde o biancastro e la consistenza è umida e flessibile, l’albero conserva ancora la vita. Se invece il tessuto risulta secco, marrone e friabile, il ramo è morto e probabilmente anche la pianta.
Un altro accorgimento prevede la pressione delicata sulla corteccia, verificando che non si stacchi facilmente né presenti muffe o funghi particolari. La corteccia morta può sfaldarsi al minimo tocco.
Alcuni professionisti ricorrono agli strumenti scientifici, come il tomografo sonico, che rappresenta una sorta di tomografia per le piante: dopo aver posizionato alcuni sensori intorno al tronco, viene misurata la velocità di propagazione del suono attraverso il legno. Se il grafico ottenuto mostra la presenza di cavità interne estese, si può dedurre che buona parte della struttura vitale dell’albero sia compromessa e che l’albero sia morto o morente.
Questi accorgimenti, seppure semplici, consentono di evitare errori di valutazione prima di prendere decisioni drastiche, come la rimozione.
Differenze tra alberi morti e alberi malati
A volte i sintomi di morte si sovrappongono a quelli di stress o malattia. Un albero malato può ancora essere recuperato se la causa viene rimossa o trattata. Segnali di sofferenza comprendono:
In questi casi è fondamentale rivolgersi a un esperto arboricoltore in grado di valutare, anche con strumenti non invasivi, la reale possibilità di salvataggio. Qualche foglia ingiallita o ramo morto non è necessariamente sintomo di sofferenza generale; solo la presenza simultanea e diffusa di più sintomi, soprattutto nella stessa stagione, suggerisce una grave criticità.
Importanza del legno morto e gestione degli alberi
La presenza di legno morto negli alberi non sempre è sintomo di morte. In molti casi si tratta di una conseguenza dell’invecchiamento naturale, di malattie specifiche oppure di danni meccanici provocati da agenti atmosferici o lavori nelle vicinanze. Frequentemente, il legno morto si concentra nei rami più bassi o nelle parti interne della chioma, dove manca la luce necessaria alla fotosintesi.
I funghi decompositori, come quelli che attaccano la lignina e la cellulosa, contribuiscono al processo di degradazione del legno e alla formazione di vuoti e crepe nella struttura della pianta.
Un albero con una quantità significativa di legno morto potrebbe essere pericoloso in caso di vento forte o maltempo, ma la vitalità si verifica sempre nei rami apicali e nelle parti esterne della chioma. Solo quando queste aree mostrano segni di sofferenza generalizzata si può dire che l’albero stia morendo.
La gestione degli alberi prevede la rimozione dei rami secchi e la verifica costante delle condizioni del terreno e delle radici, in particolare durante i lavori civili. La compattazione del terreno o i danni alle radici possono accelerare il processo di morte, pertanto le piante vanno sempre monitorate prima di decidere di abbatterle.
In conclusione, capire se un albero è morto o semplicemente malato richiede capacità di osservazione, conoscenza dei segnali fisiologici e la possibilità, ove necessario, di ricorrere alle tecnologie di indagine non invasiva. Il primo passo resta sempre l’osservazione accurata dei cambiamenti nel tronco, nelle radici e nella chioma, seguita da una verifica manuale della vitalità di rami e corteccia. Il supporto di esperti è spesso determinante per una corretta diagnosi e la salvaguardia della biodiversità urbana e rurale.